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Dino Buzzati l’ha definita “la muraglia di roccia più bella delle Alpi” e i climbers di tutto il mondo lo riconoscono come “il regno del sesto grado”. Stiamo parlando del Monte Civetta, un anfiteatro affascinante e tutto da arrampicare, incastrato come una scheggia nel cuore delle Dolomiti.
Vivere l’esperienza verticale su una delle pareti più apprezzate dagli arrampicatori di tutto il mondo è un privilegio e un’occasione di scoperta.
Il Monte Civetta ti si para davanti come un masso messo lì a proteggerti, ti comunica tranquillità e sicurezza, ti coccola anche solo a guardarlo.
Alzi lo sguardo e lassù si perde, tra le torri e le cime del gruppo fino ad arrivare alla vetta, a quota 3220. Vuoi andare lassù. Vuoi vedere il mondo da lassù.
Scegliere la via da seguire è nell’arrampicata come nella vita un delicato mix di equilibri, e nel regno del sesto grado troverai di certo la tua via, quella che tendendo verso l’alto ti porta a conquistare la vetta, a realizzare un desiderio.
L’avvicinamento è un momento cruciale, dove la tua mente si svuota di tutti i pensieri e le preoccupazioni. Davanti a te c’è solo la sfida, un muro immenso di roccia che ti sta aspettando. Una vetta da conquistare, un libro da firmare.
Le mani trovano gli appigli e senti l’umido sotto i polpastrelli. I piedi stanno saldi alla roccia ad ogni piccolo passo verso la cima. Ad ogni sforzo il tuo corpo urla libertà.
La cima è conquistata e tu ti siedi un attimo sotto la croce di vetta a respirare. Hai trovato la via, l’hai percorsa e ha conquistato la montagna. Ti senti forte, unico, invincibile. Eccolo, il segreto del cuore delle Dolomiti: non ti fa stare bene, ti fa stare da Dio!
Photo credits: Heart of the Dolomites