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C’è stato un momento in cui i pendii di roccia e le distese ghiacciate della Marmolada venivano tinte di rosso sangue ogni giorno. Una pagina triste della storia delle Dolomiti e dell’Europa intera: la Prima Guerra Mondiale. Scopri come vivevano i soldati austriaci e italiani, amici ma nemici, sul fronte dolomitico della Regina delle Dolomiti.
Entrare nel museo più alto d’Europa e scoprire la vita dura e terribile di chi lassù ha combattuto una guerra sanguinosa vi catapulta indietro di cent’anni e vi fa riflettere sul valore effimero della vita di fronte alla morte.
Il museo, recentemente ristrutturato, vi porta senza distinzioni di fronte a scoprire le condizioni disumane e al limite della sopravvivenza a cui erano sottoposti i giovani in trincea.
Percorrete il corridoio d’ingresso che vi porta nell’atrio, dove potete ammirare le bandiere ad aste incrociate del Regno d’Italia e dell’Impero Austro-ungarico. Segno che la pace, prima e dopo il conflitto, è ciò che davvero conta nella storia.
Ad ogni oggetto che osservi scopri qualcosa di nuovo. Le divise troppo leggere per il freddo glaciale della Regina delle Dolomiti, le scatolette di cibo, le armi rudimentali, ma soprattutto le storie dei soldati, le loro parole di angoscia e sofferenza.
Per entrare nel vivo inserisci la mano nel simulatore di freddo e subito percepisci un pizzicore alle dita, un gelo fisico e morale. Ti viene in mente un ragazzo di vent’anni, con pochi abiti e poca voglia di combattere. Senti il freddo che ha sentito lui, sulla tua mano e nel tuo cuore.
La guerra non è mai una cosa buona e visitare questo museo vi serve da monito per il futuro. La pace e l’amicizia, una volta usciti dalle sale, sono gli unici valori che contano per voi.
Photo credits: Heart of the Dolomites