Un materiale duro e difficile come il ferro e un’anima tenera e tenace come quella degli artigiani: a Sottoguda il fuoco permette di plasmare la materia per creare vere e proprie opere d’arte. Galli cedroni, rondini, farfalle, civette e draghi sono solo alcuni esempi di ciò che esce dalla “fosina” della famiglia De Biasio. Non puoi perdere una visita in questo paradiso della creatività nel Cuore delle Dolomiti, dove tutto ciò che passa per la testa del fabbro può diventare realtà con un po’ di fuoco, qualche colpo di martello e un po’ di pittura.
È una storia lunga, quella del ferro battuto di Sottoguda. Inizia nel 1923, quando Carlo De Biasio, di ritorno dal suo apprendistato nella vicina Val Gardena, apre le porte della sua “fosina”, ovvero la fucina che ancora oggi è attiva nel borgo. Da quel giorno sono trascorsi lunghi anni di innovazione e arte ai piedi della Marmolada, fino ad oggi dove possiamo ancora ammirare i suoi eredi lavorare sapientemente questo materiale duro e difficile per creare vere e proprie opere d’arte.
I fratelli De Biasio, Carlo e Davide, sono oggi i due giovani fabbri di Sottoguda, rimasti i soli a lavorare il ferro secondo le antiche tradizioni del loro nonno e rispettando alti standard di qualità e unicità. È un mestiere ormai obsoleto quello del fabbro, ci racconta Carlo. Oggi, la gran parte del suo lavoro è artistico e sono finiti i tempi in cui si cambiavano le serrature o si costruivano chiodi e utensili per la gente del paese. E infatti, nel Cuore delle Dolomiti, la fucina di Sottoguda è l’ultima rimasta attiva e la sua fama è grande non solo in Val Pettorina ma anche nelle vallate vicine.
Crescere in una famiglia di artisti è un grande vantaggio per chi vuole poi lanciarsi in una professione del genere, lo sanno bene Carlo e Davide che vanno oggi molto fieri del loro mestiere. Battere il martello sul ferro rovente è un gesto semplice, ma che nasconde in sé una grande anima e un senso profondo. Dare forma ad un’idea, renderla reale e tangibile è per Carlo e Davide un dono e una missione: creare bellezza e renderla disponibile per tutti, senza rinunciare alla tradizione e alla manualità che oggi sempre di più ci rendiamo conto di aver perso in nome del progresso.
Alcuni oggetti arrivano direttamente dalla fantasia del fabbro, altri dalle necessità degli acquirenti, altre ancora dalle richieste degli ospiti della vallata, che spesso portano a casa con loro un pezzo di ferro a forma di coccinella, di rondine, di farfalla. Ed è così che un pezzettino del Cuore delle Dolomiti parte ogni volta da Sottoguda per conquistare il mondo in un viaggio che è simbolo di condivisione e di cultura, di tradizione e di scoperta.